Seleziona Pagina

Visita guidata presso il negozio gourmet “Terra Nobile” di Orietta Menna

Visita guidata presso il negozio gourmet “Terra Nobile” di Orietta Menna

Grande attesa per l’arrivo di un imprenditore di Stoccolma e un brand manager di Londra nella interessante location di Sant’Eusanio del Sangro (CH), precisamente in Contrada Brecciaio.

Io ed il Presidente della Associazione Beverage Experience, nella persona di Simone Giamberardino che è arrivato la sera prima dalla Svizzera, verso le 8:00 di domenica mattina, in data 24/07/2022, accogliamo gli illustri ospiti nei pressi di uno splendido scenario frutto di un fenomeno geomorfologico di erosione del terreno che si produce per l’effetto di dilavamento delle acque piovane su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento: producendo profondi solchi nel terreno lungo il fianco di un monte o di una collina. Questi vengono definiti “calanchi”.

Parcheggiamo quasi di fronte l’oasi del WWF di “Serranella”.

La struttura semplice, ma molto curata ed accogliente, denota l’attenzione della padrona di casa verso la cura e l’igiene delle sue lavorazioni agroalimentari.

Dopo le presentazioni protocollari, Orietta ci proietta nel vivo della descrizione aziendale.

Una produzione accurata, e curata, con uno sviluppo negli anni che vede profondere passione e tanto sacrificio in termini di tempo, energia e denaro.

L’azienda nasce dall’esigenza di produrre farine e pasta con grani antichi abruzzesi, particolarmente sopportati anche dalle persone intolleranti al glutine, dato che manifestano difficoltà ad assumere carboidrati dal trittico, certamente non adatti ai celiaci ma salutari in regime di prevenzione visto che il loro numero cresce di anno in anno.

Il dottor Alessandro D’Amico, che vive e risiede a Londra, sfoggia una decisa padronanza della lingua inglese e si presta volentieri a tradurre ogni singolo passaggio descrittivo di Orietta a Christoffer Vollmer di Stoccolma che sta imparando l’italiano, in quanto acquirente di alcuni immobili del vecchio borgo casolano, decidendo ivi di trascorrere tutte le estati.

30 sono gli ettari di terreno che vengono coltivati in biologico e a rotazione (l’avvicendamento nel tempo di diverse tipologie di coltivazioni sullo stesso terreno) da grani antichi delle varietà Solina, Frasinese e Saragolla, con l’aggiunta di colture, a ripristino dell’equilibrio del terreno, a base di piante di senape (combatte un batterio che compromette l’allevamento delle piante di ceci).

La ricerca dei semi (non modificati in laboratorio) che ricalcano gli antichi impianti seminativi dei secoli scorsi e la cura del terreno, abolendo qualunque ricorso ai concimi chimici e ai fitofarmaci, impongono una attenzione maniacale fuori dall’ordinario, che si legge sull’espressione del viso di Orietta, come un impegno senza soluzione di continuità e che richiede notevoli investimenti in attrezzature, come i silos tenuti a bassa temperatura mediante ghiaccio per evitare che i grani mietuti e trebbiati sviluppino patologie derivanti da insetti e funghi.

La filiera, ben definita dall’avventura, inizia con la semina autunnale, il controllo in campo durante la crescita del triticum (frumento), la raccolta e conservazione dei cariossidi, la macinatura a pietra in loco con mulini di proprietà con diverse misure per ciascuna produzione ed infine la vendita delle farine, tutto a km zero.

La lavorazione delle semole e delle farine, per la produzione dei vari tipi e formati di pasta, richiede un ulteriore ed attento monitoraggio in quanto il processo esternalizzato, mediante aziende che hanno siglato una stretta collaborazione con la ditta, anch’esso si vale di precise indicazioni dettate da Terra Nobile.

La parte clou, sempre attesa con una velata trepidazione da parte degli ospiti, si concretizza con un ricco buffet di prelibatezze che vanno da “quadrati” di schiacciati ai cereali, “tegole” con farina di ceci accompagnati da salumi fatti in casa ed immancabile pizza scìm’ abruzzese che consiste in una schiacciata di farina priva di lievito con aggiunta di solo olio e vino bianco (nel nostro caso da uva Cococciòla abruzzese) e l’aggiunta di poco sale.

Un perfetto “sdijuno” di mezza mattinata “innaffiato” con spumante brut metodo classico (24 mesi sui lieviti) Trento doc di Monfort ottenuto da uve Chardonnay (90%) e Pinot Noir (10%), offerto con piacere da Marco Giardinelli.

Dopo un buon caffè accompagnato da dolci prelibatezze della casa, si procede con alcune delucidazioni, scaturite da domande e curiosità.

Di lì a poco ci raggiunge in negozio anche il signor Carmine, il marito di Orietta.

Ci salutiamo per tornare alle nostre rispettive dimore non certamente a mani vuote, qualche acquisto di confezioni particolari ed una generosa fornitura, di prodotti più rappresentativi, posti in un sacchetto da portare via. Paleso l’acquolina in bocca provocate dalle varie ricette di cucina proposte in vista del pranzo che ciascuno preparerà con un formato di pasta “pizzicato” dal sacchetto/regalo.

Circa l'autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.