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Antica Casa Vitivinicola Italo Pietrantonj

Antica Casa Vitivinicola Italo Pietrantonj

Giornata calda ed assolata, quel sabato 6 agosto 2022, quando in partenza da Casoli (CH) alle 9:00 del mattino, Alessandro D’Amico ed io facciamo tappa a Guardiagrele (CH) per una colazione presso la pasticceria-bar Dolci Momenti. Il tempo di ritirare la confezione da asporto con deliziosi cornetti da consumare il giorno successivo per poi proseguire in direzione Vittorito (AQ).

Ad attenderci in Via San Sebastiano n. 38 per una speciale visita della storica cantina “Antica Casa Vitivinicola Italo Pietrantonj” fondata nel lontano 1791, la discendente della famiglia di viticoltori, Alice Pietrantonj, la quale viene raggiunta dalla sorella Roberta. Dopo le presentazioni, iniziamo subito la visita guidata nel vano a fianco il negozio che, come diversi altri locali, sono ricavati da un antico palazzo di proprietà della famiglia che sorge proprio vicino al centro del paese. Le costruzioni di metà settecento ospitarono, ed ospitano tuttora, una grande cantina il cui sviluppo su più piani, ha permesso di alloggiare grandi botti in legno ancora operativi risalenti all’ottocento in un interrato molto ampio e alto dalla caratteristica di poter mantenere una temperatura costante quasi tutto l’anno. Nel corridoio raggiunto immediatamente dopo l’accoglienza, non possiamo non notare delle attrezzature secolari attinenti alla vendemmia e la vinificazione di un tempo. Alcune cartine ci riferiscono la parcellazione dei terreni della proprietà sia in epoca prefillossera che in epoche più recenti. Un pannello, su cui sono fissate delle barbatelle, attira l’attenzione di Alessandro che nota la disposizione delle radici nei vari portainnesto di vite americana importata agli inizi del novecento per contrastare la fillossera (anch’essa di origine americana) che videro costretti i poveri viticoltori dell’epoca, privati dei propri vigneti distrutti dall’insetto, a ricostruire completamente i vigneti. In quella occasione, gli ascendenti delle sorelle Pietrantonj si diedero molto da fare per resistere alla tentazione di unirsi all’esodo degli abitanti emigrati all’estero per motivi economici. Piuttosto, i Pietrantonj hanno acquistato altri appezzamenti piantando vigneti da destinare alla produzione di vino di Montepulciano d’Abruzzo e non solo, tanto che attualmente le cultivar spaziano dal Trebbiano d’Abruzzo al Pecorino e Malvasia.

Nel grande atrio fa bella mostra di sé, appesa alla parete adiacente l’ingresso in discesa verso il piano interrato, una cornice che conserva il diploma di Nicola Pietrantonj conseguito nel 1889 presso la Regia Scuola di Viticoltura ed Enologia di Conegliano Veneto, la prima scuola di enologia d’Italia nata nel 1877. Un documento unico non solo per il suo valore storico ed affettivo per i discendenti della famiglia, ma anche perché l’unico certificato, della suddetta scuola, superstite dell’epoca in cui il figlio di Alfonso acquisì competenze poco comuni in Italia per quei tempi.

Avviandoci nella scala in discesa verso la cantina, scorgiamo una enorme botte in legno di rovere di Slavonia della capacità di 24’600 litri che fa bella mostra di sé tra le diverse (alcune in legno di noce) risalenti all’ottocento. Sorprende la frescura dell’ampio locale sotterraneo che si mantiene naturalmente sui 18°. Alice, dopo averci illustrato le varie tecniche per costruire le botti in loco, ci invita a proseguire il tour in direzione dei primi locali adibiti alla vinificazione, essi sorgono sul vicolo parallelo attraversando il bel parco giardino di proprietà dalle caratteristiche architettoniche di fine ottocento.

Superiamo l’uscio dal bel portone per entrare in un ambiente cristallizzato nel tempo: una pedana ciottolata larga e in leggera pendenza ci permette di accedere ad un locale di metà ottocento con, al suo interno, numerosi suppellettili quali contenitori per la vendemmia e arredi dell’epoca. A lato sulla parete, figurano due quadri con le fotografie di Giuseppina Pace e Alfonso Pietrantonj i quali diedero notevole impulso alla Casa con ampliamento e consolidamento della cantina.

Di fronte, in asse all’ingresso, si materializza un’ampio locale interrato, accessibile mediante una larga gradinata che ricalca l’architettura dell’epoca, e che ospita le botti più recenti dove il vino riposa in legno destinato alle riserve, e due maestosi torchi in legno del ‘700. Ma la sorpresa si svela quando Alice ci guida in profondità, dopo averci descritto il manufatto in pietra raffigurante l’emblema della Casa, con un accesso tramite ripida scala verso l'”abisso” che accede alle enormi botti scavate nella roccia e rivestite con mattonelle in vetro di Murano dalla capacità di 140’200 litri cadauno. Entriamo carponi in una di queste che rivelano una spiccata vocazione a sala acustica per un potente effetto riverbero che si presta ad interpretazioni canore. La maestosità di questo manufatto in vetro ci impone la riflessione sul lavoro meticoloso che Alfonso Pietrantonj profuse nella realizzazione delle cisterne.

Torniamo nell’attuale sede e centro aziendale in cui avvengono tutte le fasi di trasformazione dell’uva: dall’affinamento all’imbottigliamento fino allo stoccaggio dei vini.

Alessandro D’Amico, brand manager della birra Moretti in Inghilterra, sembra interessato alla linea di produzione dei vini articolata in una vasta gamma di vini rossi, cerasuolo e bianchi in base ad una attenta differenziazione produttiva che esalta la propria unicità territoriale dalle eccezionali condizioni pedoclimatiche con terreni protetti dalle montagne a quasi 400 metri di quota. La produzione riflette i gusti e le aspettative di autenticità ed accessibilità del mercato. Nascono così la selezione “Vicenne” (linea classica comprendente le tre DOC Montepulciano d’Abruzzo, Cerasuolo e Trebbiano), “Etichetta Nera” (storica etichetta aziendale), “Arboreo” (con un Montepulciano d’Abruzzo invecchiato 18 mesi in botte, un Cerasuolo ed un Trebbiano), Bianchi IGT Pecorino e Malvasia. Infine i vini che valorizzano maggiormente l’azienda: “Tenuta Del Cerano” provenienti da vigneti che si estendono su giaciture ottimali selezionati per basse rese per ettaro onde esaltarne qualità e longevità. Nascono così il “Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva Cerano” che matura 18 mesi in tonneaux di rovere francese, vino di grande struttura ed eleganza; il “Cerasuolo DOC Superiore Cerano” che vanta importanti e prestigiosi riconoscimenti a concorsi enologici internazionali; ed il “Trebbiano d’Abruzzo DOC Superiore Cerano” affina 4 mesi anch’esso in tonneaux di rovere francese. A partire dalla vendemmia 2002 viene prodotto il “Passito Rosso” ottenuto dall’appassimento di una limitata selezione di uve provenienti dalla Tenuta del Cerano, nato con l’intento di esaltare al meglio le potenzialità aromatiche del Montepulciano d’Abruzzo, racchiude in sé le caratteristiche della zona di origine e delle sue tecniche di produzione.

Il fascino della storia, il forte legame con la terra, la capacità di innovazione nel rispetto della tradizione racchiuse in vini che raccontano al semplice appassionato, come all’intenditore più esigente, un autentico e vivo legame con il territorio della Valle Peligna.

Alice e Roberta Pietrantonj ci salutano dopo averci preparato alcune confezioni di bottiglie da riportare presso le nostre rispettive dimore. Ci tengono a ricordarci che saranno felici di accogliere tutti coloro, come noi, in luoghi di conversazioni, incontro ed amicizia e, naturalmente disponibili a guidare gli ospiti nella degustazione dei vini prodotti, in un ambiente famigliare ed accogliente perché stanno portando avanti con amorevole dedizione, cura ed orgoglio, la tradizione della “Antica Casa Vitivinicola Italo Pietrantonj”.

 

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